Scarabocchiando… scarabocchi
Basta avere una penna o una matita in mano e quasi in modo automatico cominciamo a dar vita a segni grafici, in apparenza senza senso. Definiti da molti pasticci, fatti per ingannare il tempo durante una riunione, ad una lezione od al telefono…
In realtà, si è visto come gli scarabocchi aiutino la nostra concentrazione e memoria: ricordiamo meglio le cose apprese durante il nostro “passatempo”.
I primi scarabocchi dei bambini possiamo ritrovarli già a 15 mesi, quando ancora non riescono a controllare il tratto e si divertono a tracciare dei segni, soprattutto con colori forti. Piacere misto a soddisfazione, si alternano per questa nuova conquista. Intorno ai due anni, i bambini cominciano a capire di poter controllare i movimenti delle mani e delle dita e quindi dei segni che lasciano. Verso i tre anni, scoprono che possono ricreare quello che vedono: volontà di disegnare un determinato oggetto. Emerge il desiderio di rappresentare. Gli scarabocchi cominciano a diventare un modo intenzionale di esprimersi.
Scarabocchi: modi di comunicare
Il bambino comunica attraverso gli scarabocchi i suoi sentimenti: ansie, paure, gelosie verso i fratelli, ma anche allegria e benessere. Ci permettono di conoscere il carattere o le difficoltà vissute dai bambini.
I genitori e gli insegnanti dovrebbero incoraggiare l’espressione spontanea dei bambini e metter loro a disposizione i materiali per poterlo fare: fogli e colori. Vanno stimolati a pasticciare. E’ un modo per sviluppare la creatività. In questo modo esprimono i loro pensieri e quello che hanno dentro.
Gli scarabocchi si possono fare a tutte le età
Anche gli adulti si sentono liberi di farlo: non ci sono giudizi, rilassa, libere le emozioni e i pensieri. Non serve cancellare: sono ammessi gli sbagli. Si possono fare soli o in compagnia. Liberano immaginazione. Parlano di noi, tirano fuori le nostre emozioni.
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