Emozioni: istruzioni per l’uso. L’Arte come rimedio
Anche Umberto Galimberti, Professore di Filosofia della Storia all’Università Ca’Foscari di Venezia, mette in allerta dal rischio di analfabetismo emotivo per i nostri figli. Sottolinea come l’uomo occidentale non coltivi più le sue passioni e tenga a bada le pulsioni.
Le emozioni e le capacità empatiche sono doti che si apprendono e vanno a costituire le nostre mappe emotive. Essenziali per i nostri legami affettivi e per la corretta espressione dei nostri sentimenti.
Mappe emotive
Le mappe emotive si costruiscono nei primi tre anni di vita: grazie alle cure e all’ascolto che i bambini ricevono dalle figure di accudimento. I bambini seguiti cominciano a formarsi, a partire dagli impulsi (fisiologici), delle mappe cognitive: ci permettono di percepire quello che ci circonda.
Successivamente, acquisiamo la capacità di sentire le emozioni: siamo in grado di dare un valore emotivo a quello che sperimentiamo con i nostri sensi.
Il sentimento è un passo ancora successivo: unisce l’aspetto cognitivo con quello emotivo. Va appreso: non è innato. Ci permette di rispondere adeguatamente ed in modo sentito a quello che viviamo. Una mamma capisce il suo bambino, ancora prima che abbia sviluppato il linguaggio; così come gli amanti si comprendono con uno sguardo.
Analfabetismo emotivo
La maggior parte dei ragazzi di oggi soffrono di analfabetismo emotivo: non riescono a superare il livello dell’impulso ed a raggiungere il livello dei sentimenti.
I bambini hanno bisogno di tempo e cura: di quantità oltre che di qualità. Hanno bisogno di relazione.
Per sopravvivere i genitori di oggi sono costretti a lavorare entrambi ed a lasciare i figli a qualcuno o peggio ancora davanti alla televisione. Ma per formare le mappe cognitive ed emotive, i bambini devono essere seguiti passo dopo passo nella loro crescita. Mappe indispensabili per elaborare le esperienze a cui andranno incontro.
E’ attraverso l’amore per i libri e la letteratura, dice Galimberti, che potrebbero far esperienza dell’amore, dell’odio, del dolore, della disperazione, della gioia…
Ma la scuola purtroppo non aiuta in tal senso. Come diceva Platone “l’apprendimento avviene per via erotica”. Sarebbe necessario quindi che i maestri siano in grado di appassionare e suscitare l’interesse nei ragazzi per quello che studiano. Se la scuola non è in grado di trasmettere amore per la letteratura, non è in grado di far formare il sentimento.
L’arte come rimedio
Diventa quindi indispensabile sin da piccoli stimolare i nostri bambini a coltivare le loro passioni e a lavorare sui propri sentimenti.
L’arte è uno dei modi che facilita l’espressione del proprio sentire in modo naturale. E’ un’attività spontanea nei bambini.
Nei laboratori artistici esperienziali condotti dalla Dott.ssa Laura Messina, Psicologo Psicoterapeuta Analitico Transazionale, i bambini attraverso il gioco hanno la possibilità di relazionarsi e crescere insieme. Liberare la creatività e scoprire i propri talenti. Sperimentarsi in libertà e condividere con gli altri le proprie esperienze. Scoprire le proprie emozioni, in un clima lontano dal giudizio.
Per informazioni o per prenotarsi ai laboratori chiamare al 389 0595524 o inviare una e-mail: scarabocchiando.emozioni@gmail.com
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